L’Italia ha ascoltato con trepidazione le prime parole del nuovo presidente del Consiglio Mario Monti che, in Aula a Palazzo Madama, ha anticipato il suo piano di Governo per risollevare le sorti dell’economia italiana in piena crisi, dopo le recenti dimissioni di Berlusconi.
Per Monti il focus è sulle grandi riforme (pensioni, impresa e lavoro), sulla lotta all’evasione fiscale e sugli investimenti nei suoi talenti.
Il governo Monti si preannuncia di “impegno nazionale”, tale che allontani dall’Italia da scomoda etchetta di “anello debole”, anche a costo di grandi sacrifici – cui saremo chiamati tutti, equamente – e che non solo porti ad un pareggio di bilancio che ci riabiliti in Europa e sui mercati finanziari ma che contribuisca a sanare le storiche piaghe del nostro paese, dalla “questione meridionale” alle carenze infrastrutturali, dalla disoccupazione alla mancato rispetto della legalità. Il tutto, passando per riforme profonde e attingendo a strumenti fiscali collaudati, come la lotta all’evasione fiscale «per aumentare il gettito ma anche per abbattere le aliquote».
Riforma del Diritto del Lavoro
Monti ha annuciato che sono previsti importanti interventi su impresa e lavoro, per contribuire alla riduzione della pressione fiscale e per andare in direzione di un sistema “sistema più equo”: «con il consenso delle parti sociali dovranno essere riformate le istituzioni del mercato del lavoro per allontanarci da un mercato duale dove alcuni sono eccessivamente tutelati ed altri privi di tutele e assicurazioni».
Per quanto concerne al contrattazione, occorre «spostare il baricentro verso i luoghi di lavoro»
Importante sottolineare che, per voce di Monti, le riforme al diritto del lavoro saranno applicate solo ai nuovi rapporti di lavoro e non a quelli già in essere.
Investimenti su formazione e talenti
Una dichiarazione che infonde fiducia: l’«Italia ha bisogno di investire nei suoi talenti, nei giovani. Bisogna valorizzare il capitale umano mirando ai livelli di istruzione che sono nettamente inferiori alla media europea«. L’Italia, si sa, è piena di giovani in gamba e con molte competenze ma troppo spesso inespresse in ambienti di lavoro dove la preparazione e la formazione troppo spesso sono le vittime sacrificali sull’altare del risparmio e dei tagli.
Lavoro femminile
Il presidente Monti ha preannunciato una “tassazione preferenziale per le donne” al fine di favorire l’inserimento e la permanenza femminile nel mondo del lavoro 8questione “indifferibile”): « Bisogna conciliare le esigenze del lavoro e della famiglia oltre che di sostegno alla natalità”.
In ultima analisi, il piano di governo prevede rigore ma anche progetti di rilancio: da un lato «un progetto per modernizzare le strutture economiche e sociali in modo da ampliare le opportunità per imprese, donne e cittadini» e dall’altro centralità alla “disciplina finanziaria”.