I beni concessi dalle aziende ai propri familiari, nel periodo d’imposta di riferimento, dovranno essere comunicati all’anagrafe tributaria entro il 31 marzo successivo. A sancirlo è il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che attua le disposizione in Manovra Finanziaria bis, per il recupero della base imponibile non dichiarata (articolo 2, comma 36-sexiesdecies, del Dl 138/2011) attraverso la individuazione degli effettivi intestatari dei beni d’impresa.
Sono coinvolti tutti coloro che esercitano attività d’impresa: dovranno informare di ogni bene concesso in godimento dall’impresa o di ogni finanziamento o capitalizzazione, anche se il rapporto intercorre con un’altra società dello stesso gruppo.
La comunicazione può avvenire attraverso i canali telematici Entratel o Fiscoline e utilizzando i software di controllo messi a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate. Come precisa il provvedimento, le informazioni saranno utilizzate esclusivamente in caso di necessità, per accertare la capacità contributiva dei contribuenti “nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali degli stessi” e trattate con la massima sicurezza degli archivi.
I generi non interessati dal provvedimento sono tutti quelli non indicati, ovvero quelli compresi nella categoria “altro” del tracciato record contenuto nell’allegato tecnico, di valore non superiore a tremila euro, al netto dell’Iva.