I grandi nomi del settore informatico hanno deciso di dare il buon esempio a tutte le aziende del mondo, nel segno del risparmio energetico e del rispetto ambientale in generale, sottoscrivendo la Climate Savers Computing Initiative.
La responsabilità sociale è divenuto un tema che le imprese non possono più permettersi di ignorare nello svolgimento delle proprie attività. L’attenzione maggiore è senza dubbio riservata al rispetto per l’ambiente, direzione nella quale i legislatori italiani e comunitari si stanno muovendo da tempo, creando un quadro normativo di riferimento cui le aziende devono attenersi.
Non mancano però iniziative che partono proprio dalle imprese, come quella che ha visto protagonisti i colossi dell’IT: Google, Microsoft, Intel, Hewlett-Packard, Dell e Sun, tutte insieme per combattere i cambiamenti climatici.
Le grandi società informatiche sono state chiamate in causa con dati sconcertanti, che attribuiscono ai loro prodotti un ruolo non secondario nello spreco di energia e nel processo di surriscaldamento del pianeta. Secondo le stime dichiarate dallo stesso Vice Presidente di Google, Urs Holzle, basta un cavo elettrico poco efficiente per sprecare il 50% dell’energia di un PC. A questo si aggiunge la dannosa emissione di cabonio, che ogni anno sfiora le 54 milioni di tonnellate.
La soluzione è a portata di mano, dal momento che la tecnologia per rendere l’hardware energeticamente più efficiente è già disponibile. Entro il 2010 dovrebbero divenire operative le nuove direttive in materia che, se adottate, consentiranno un risparmio di kw/ore pari a 5,5 miliardi di dollari.
Per far questo però, i Climate Savers sentenziano: «bisogna diffondere questa cultura nelle imprese». Anche perché, entro il 2015, i PC saranno più di 2 miliardi.