Piattaforme di e-commerce e ISP chiamati per la prima volta a esercitare un controllo preventivo contro la contraffazione online: lo prevede Carta Italia, accordo promosso da Consorzio Netcomm (fornitori di contenuti online), Indicam (titolari dei diritti) e Ministero dello Sviluppo Economico. Il testo impegna i firmatari a realizzare buone pratiche per individuare offerte di prodotti non autentici ancor prima della loro messa online. Questo perché, come ricordato dal Sottosegretario del MiSE Simona Vicari:
“La vendita di prodotti contraffatti via Internet sta raggiungendo proporzioni sempre più allarmanti, tali da scoraggiare le imprese nell’uso di un canale, l’e-commerce, che potrebbe rappresentare un potenziale altissimo di sviluppo”. Si tratta di veri e propri “network criminali che gestiscono unitariamente decine di siti dediti al commercio illecito di prodotti, spesso riconducibili a più marchi noti”.
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In questo quadro è necessario operare una svolta. In passato si è tentato di agire, fallendo, modificando la normativa. Adesso si prova a cambiar strada sotto l’egida del CNAC (Consiglio Nazionale Anticontraffazione), sviluppando strumenti e regole volontari per la gestione condivisa delle attività di e-commerce, così che Internet diventi più sicuro e trasparente: per consumatori, titolari dei diritti e gestori di piattaforme online.
“La vendita di prodotti contraffatti online – secondo Mario Peserico, Presidente Indicam – è una piaga che cresce in maniera costante, andando a inquinare il mercato dell’offerta legale e incrinando la fiducia dei consumatori verso l’e-commerce, giustamente ritenuto il nuovo mercato più promettente per ogni tipo di azienda. Nel passato troppo spesso ci siamo confrontati con reazioni poco collaborative nell’affrontare il problema; con noi l’industria di marca, spesso chiamata a fronteggiare da sola un fenomeno complesso e poco controllabile”.
A livello europeo ci sono già esperienze di riferimento. Ad esempio il Protocollo d’intesa per la lotta contro al vendita online di merci contraffatte, nell’ambito dello Stakeholder Dialogue della Commissione Europea e la Charte de lutte contre la contrefaçon sur internet in Francia. Iniziative che mostrano come i voluntary agreement possano funzionare da modelli in grado di garantire flessibilità e adattarsi ai cambiamenti tecnologici con soluzioni efficaci per combattere la contraffazione online. Carta Italia è un punto di partenza anche nel nostro Paese: sarà tanto più efficace quanto più soggetti della filiera produttiva e distributiva vi aderiranno. Quindi, tutti invitati a partecipare: merchant, piattaforme di e-commerce, titolari dei diritti, produttori licenziatari e associazioni dei consumatori.