Dagli ultimi dati dell’Osservatorio Partite IVA in Italia emergono alcuni trend interessanti: in primi il consolidamento del nuovo Regime dei Minimi (Forfait al 15%), seguito da un incremento delle nuove aperture in ambito Agricoltura, trainate con ogni probabilità dalle agevolazioni per gli IAP (imprenditori agricoli professionali), in un quadro generale di discreta dinamicità. Le rilevazioni di maggio (dipartimento delle Finanze), infatti, registrano 48.103 nuove aperture di partita IVA nel Paese, ossia +9% su base annua, con un trend sostanzialmente stabilità su base mensile (+0,78%).
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Regime dei Minimi
Tra le nuove Partite IVA, ad optare per il regime fiscale agevolato con aliquota sostitutiva del 15% è stato quasi il 25% del totale: 11.708 nuove aperture rispetto alle 891 che hanno preferito aderire ancora al “vecchio” Regime dei Minimi, più vantaggioso (aliquota sostitutiva del 5%) ma destinato ad essere abolito entro fine anno. La possibilità di scelta fra i due diversi meccanismi di tassazione forfettaria è prevista dal Milleproroghe (DL 192/2014) in base al quale, per tutto il 2015, il contribuente può decidere – a parità di requisiti – se rientrare nel nuovo regime con aliquota al 15% o nel vecchio sistema al 5%. In entrambi i casi non si pagano IVA e IRAP.
- Chi opta per il vecchio Regime dei Minimi può farlo solo fino a fine anno e solo per soli cinque esercizi oppure fino al compimento del 35esimo anno di età, richiedendo ricavi non superiori a 30mila euro.
- Chi sceglie il nuovo Regime dei Minimi, invece, non ha paletti temporali (è possibile aderirvi fin quando si possiedono i requisiti), applica un’aliquota fiscale più alta (il 15%), calcola l’imponibile applicando coefficienti diversi in base alla categoria di lavoro autonomo, è soggetto ad un tetto dei ricavi da 15mila a 40mila euro l’anno (sempre in base all’attività).
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Boom Agricoltura
Tornando ai dati generali sulle nuove Partite IVA di maggio, il settore trainante resta il Commercio, con oltre 10mila aperture (il 21,3% del totale), che però registra una battuta d’arresto sia rispetto ad aprile (-7,14%), sia in confronto al maggio 2014 (-3,74%). Incrementi anche in Sanità e Servizi, cali significativi per attività artistiche e Professioni. Al secondo posto si conferma l’Agricoltura, con 9.400 nuove partite IVA (il 19,7% del totale), che è però il settore che cresce maggiormente, con numeri importanti: +54% rispetto ad aprile, raddoppio (+104,76%), sul maggio 2014. Secondo il Dipartimento delle Finanze è presumibilmente
«l’effetto delle novità normative dell’IMU sui terreni agricoli che prevedono agevolazioni per gli imprenditori agricoli professionali».
=> IMU agricola: chiarimenti del Ministero
Il riferimento è alle nuove norme sull’IMU agricola contenute nel Dl 4/2015, che da una parte riscrive i criteri per l’esenzione prevista solo per i terreni montani oppure parzialmente montani se posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, dall’altra introduce una detrazione di 200 euro anche per altri Comuni, elencati nell’allegato 0A del del decreto 4/2015, solo se posseduti da imprenditori agricoli professionali o coltivatori diretti.
Sud alla riscossa
La ripartizione territoriale vede il sorpasso di Sud e Isole rispetto alle regioni del Nord: il 40,7% delle aperture si è concentrato nel Mezzogiorno contro il 38% del Settentrione. L’andamento è probabilmente dovuto alla robusta crescita delle aperture nel settore agricolo, che si concentrano nel Mezzogiorno. Gli aumenti più evidenti riguardano Calabria (+77,4%), Puglia (+61,6%), e Molise (+46,1%) mentre ci sono flessioni marcate in Valle d’Aosta (-13,1%), Sardegna (-5,3%), Emilia-Romagna (-3,7%).
Infine, la forma giuridica: aumentano le persone fisiche (+12%) e le società di capitali, (5,7%) mentre le società di persone scendono del 13,7% proseguendo una tendenza già iniziata nei mesi precedenti, probabilmente anche a causa delle novità normative che rendono più semplice l’apertura di srl, società a responsabilità limitata.