In cosa si traduce per le imprese italiane il recente taglio dei tassi di interesse per le operazioni di rifinanziamento principali e marginali presso la BCE (da 1,5% a 1,25%) e sui depositi presso la Banca Centrale Europea (sceso a 0,50%)?
La Riduzione dei tassi mirando a ridare impulso all’economia, dovrebbe agevolare l’accesso al credito per le imprese.
Le operazioni di rifinanziamento principali sono infatti quelle che forniscono la maggior parte della liquidità necessaria al sistema monetario dell’Euro e che, di conseguenza, hanno maggiore impatto su aziende e famiglie.
Per le aziende dovrebbe tradursi in un miglioramento delle condizioni dei prestiti: concedere respiro agli istituti di credito dell’eurozona, infatti, vuol dire stimolarli ad offrire alle imprese tassi più convenienti.
Effetto immediato anche su tutti quei mutui indicizzati alla BCE, che in funzione del taglio dei tassi potrebbero conquistare un risparmio in termini di rata mensile. Chiaramente, molto dipende dallo spread applicato dalle banche, ma un piccolo risparmio potrebbe essere rilevato già dal prossimo mese.
In ultimo, gli effetti sui titoli di stato, che hanno registrato da subito un rendimento del Btp a 10 anni in crescita fino al 6,26% dal minimo di 6,16% toccato dopo il taglio dei tassi da parte della BCE.