Il decreto omnibus sulla spesa, ribattezzato Milleproroghe, ha superato l’esame del Senato e diventa fattivo il suo intervento sulla regolamentazione del credito di imposta per le aziende che vorranno effettuare investimenti nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno.
Il decreto ha infatti riformulato le modalità per beneficiare del credito d’imposta destinato alle imprese che investono al Sud, non più come un tempo “automatico” ma su richiesta esplicita, ribadendo l’obbligo di prenotazione telematica (apertasi lo scorso 13 giugno).
Per accedere ai finanziamenti dovrà quindi essere sempre sottoposta specifica richiesta all’Agenzia delle Entrate, che avrà l’onere di analizzare e valutare ogni domanda pervenuta.
I progetti avviati a partire dall’entrata in vigore del decreto – che verranno valutati in ordine cronologico di richiesta – dovranno sottostare ad un limite di utilizzo del credito pari al 30% nell’anno di presentazione della richiesta, mentre il 70% sarà destinato all’anno successivo.
Non mancano chiaramente i detrattori della conversione in legge del decreto, che considerano il provvedimento confuso e in qualche modo penalizzante rispetto alle possibilità di sviluppo del Sud.
Ricordiamo che gli stanziamenti FAS (Fondo per lo sviluppo dei Aree Svantaggiate) nelle tabelle del D.L.112/2008 ammontano a circa 10 miliardi di euro nel prossimo triennio.
Il segretario confederale della Cisl Giorgio Santini ha sottolineato che «la domanda d’incentivi del Mezzogiorno è maggiore rispetto ai tetti di spesa previsti. Si ritorna a una modalità che notoriamente non funziona, non è adeguata alle richieste e soprattutto non facilita le aziende di minori dimensioni che avrebbero molto bisogno di crescere e qualificarsi».