L’obbligo del POS è entrato in vigore lo scorso 30 giugno per esercenti, professionisti e studi professionali per effetto dell’articolo 15, commi 4 e 5 del Dl 179/2012. Finora, tuttavia, anche nel caso in cui questi si fossero rifiutati di accettare pagamenti elettronici di importo superiore ai 30 euro effettuati tramite POS utilizzando bancomat, carte di credito, di debito e prepagate non erano previste sanzioni. Ora però le cose stanno cambiando e sono in arrivo sanzioni per i professionisti inadempienti.
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A prevederlo è il disegno di legge n. 1747, presentato in Senato, recante “Disposizioni relative all’obbligo per i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di dotarsi di adeguati strumenti di pagamento elettronici per pagamenti superiori ai 30 euro”. Introducendo le sanzioni per le partite IVA che si rifiutino di accettare pagamenti mediante POS, il Ddl completa e dà concreta attuazione all’art. 15, comma 4, del D.L. n. 179/2012, come modificato dal Milleproroghe 2013.
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Si parla di sanzioni dell’ordine di 500 euro, nel caso in cui la violazione venga constatata dalla Guardia di Finanza, sia nel corso dell’ordinaria attività di controllo che in seguito ad una segnalazione da parte di un cliente. Per ora non sembrano previsti controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
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Oltre al versamento delle sanzioni è previsto che la partita IVA si adegui alla normativa entro i trenta giorni successivi e comunichi alla GdF l’avvenuta installazione dell’apparecchiatura entro ulteriori 60 giorni. In caso contrario scatta un’ulteriore sanzione di 1.000 euro, da versare entro i successivi 30 giorni. Questa seconda ammenda può essere applicata anche in caso di omissione della comunicazione dell’avvenuta installazione dell’apparecchiatura.