Istituito il Fondo di solidarietà bilaterale che tutela chi lavora negli studi professionali che impiegano più di 3 dipendenti con una tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa. Uno strumento nato per effetto dell’accordo stretto tra Confprofessioni e le organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs. Il Fondo, alimentato per due terzi da contributi datoriali e per un terzo dal lavoratore, dovrà ora ottenere il via libera del Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze, tramite decreto che in teoria dovrebbe essere adottato entro 90 giorni.
=> Fondo di solidarietà residuale: ambiti di applicazioneà
Una volta in vigore, si allargherà il perimetroi soggetti chiamati all’obbligo ai sensi delll’articolo 26 del Dlgs 148/2015, così come platea di lavoratori coperti dal Fondo di integrazione salariale che prima si rivolgeva solo a chi lavorava per datori di lavoro che occupavano mediamente più di cinque dipendenti.
Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha dichiarato:
«Confidiamo in un rapido iter per il riconoscimento ministeriale, ritengo che quella di tre mesi sia una previsione ottimista più realisticamente, diamoci un tempo di sei mesi. Si tratta, comunque, di un risultato fondamentale per salvaguardare i livelli occupazionali negli studi professionali, frutto di una trattativa lunga e complessa con le organizzazioni sindacali».
.