Rendere la Riforma del Catasto un’occasione per favorire una fiscalità sugli immobili più equa, trasparente, semplificata e finalizzata alla crescita: è l’obiettivo del Consiglio Nazionale Geometri, che scende in campo con una proposta e una simulazione concreta sulla Riforma del Catasto, presentandola al convegno “Catasto 2.0“, organizzato sabato 21 marzo nell’ambito dell’exhibition “MADEexpo“, in un confronto con l’Agenzia delle Entrate.
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Fra i relatori, oltre a Maurizio Savoncelli e Antonio Benvenuti, Presidente e Vice Presidente di CNGeGL (Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati), Gianni Guerrieri, Direttore Centrale OMISE – Agenzia delle Entrate, e Franco Maggio, Direttore Centrale Catasto e Cartografia – Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che la Riforma del Catasto, contenuta nella delega fiscale, ha compiuto i primi passi con il decreto per la formazione delle Commissioni Censuarie, che dovranno appunto rivedere le rendite catastali, con criteri che le avvicinino maggiormente ai valori di mercato.
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Vediamo quali sono le proposte del Consiglio Nazionale dei Geometri. L’idea di base è quella di non limitare la trasformazione alla rettifica dei valori patrimoniali degli immobili e delle rendite catastali, ma di cambiare il metodo di calcolo dell’imponibile. L’idea è di applicare una funzione estimativo-statistica, basata per il patrimonio sul valore di mercato dell’immobile, e per la rendita sul probabile canone lordo al quale l’immobile può essere locato. Si tratta di un metodo relativamente semplice, che consente di raggiungere velocemente l’obiettivo anche disponendo di pochi dati sull’immobile. I Geometri argomentano sottolineando i seguenti punti a favore:
- la gradualità: le valutazioni iniziali possono essere migliorate via via che si rendono disponibili informazioni più dettagliate come, per esempio, le caratteristiche tecniche dell’immobile e prezzi di mercato più aggiornati;
- l’equità di applicazione per tutti gli immobili e una lettura aggiornata dell’intero patrimonio immobiliare del Paese;
- la trasparenza nei confronti del contribuente, che viene messo in condizione di comprendere e verificare il processo di revisione del sistema estimativo, con una conseguente drastica diminuzione del contenzioso e dei costi sociali associati;
- la semplicità per tecnici e contribuenti, che possono attraverso le funzioni di stima lineari operare confronti e verifiche evitando contenziosi tributari;
- l’attendibilità: applicando metodologie di calcolo estimative e procedure statistiche e calcoli consente maggiore aderenza dei risultati alle realtà del mercato.
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I Geometri propongono anche la creazione di un Catasto Dinamico, una banca dati in grado di contrastare l’obsolescenza e la staticità dell’attuale sistema censuario, attraverso la registrazione in tempo reale delle modifiche del territorio e del mercato immobiliare. Gli obiettivi indicati si possono perseguire anche grazie alle norme previste dalla Riforma dalla Catasto, come il passaggio dai vani ai metri quadri per determnare la rendita catastale, che rende il sistema più omogeneo e vicino al mercato. I geometri insistono poi su due punti:
- la creazione di nuove competenze (e qui entrano in gioco le categorie professionali in grado di fare idagini sugli immobili): si pensa a riconoscere ai professionisti lo status di pubblici ufficiali per svolgere perizie ineccepibili, autorevoli e funzionali;
- la collaborazione fra Comuni, professionisti, e cittadini: per stimolare i contribuenti, si propone in particolare un credito d’imposta a parziale compensazione delle spese sostenute per contribuire all’aggiornamento degli archivi catastali, presentando denuncia dello stato reale e del proprio immobile.
Secondo il Consiglio dei Geometri, questo sistema rappresenterebbe una best practise a livello internazionale. «Il nostro paese – spiega Maurizio Savoncelli -, è fortemente penalizzato dalla mancanza dei dati», e deve «riconquistare la posizione di prim’ordine» che aveva «nel 1940, con l’avvento delle operazioni di accertamento e classamento dell’allora Nuovo Catasto Edilizio Urbano». Però, conclude il presidente del CNGeGL, facciamo attenzione a non confondere «la tassazione con la definizione di un archivio imponibile certo. Nel primo caso, i coefficienti vengono decisi dalla politica, nel secondo, il geometra può divenire un “alleato” prezioso». (Fonte: il video sulla proposta del CNGeGL)