Debiti PA: certificazione crediti alle imprese entro aprile

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 7 Aprile 2014
Aggiornato 9 Settembre 2014 17:21

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Entro il 30 aprile 2014 dovrà avvenire la certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della PA, previste sanzioni per funzionari inadempienti.

Tra gli obiettivi principali dell’attuale governo Renzi c’è la certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni entro il 30 aprile, come previsto dal comma 4-bis dell’articolo 7 del decreto legge 35/2013 poi convertito con la legge 64/2013.

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La soluzione all’annoso problema del ritardo nei pagamenti dalle PA alle aziende italiane è stata delineata nel disegno di legge varato dal Governo il 12 marzo, prevedendo l’intervento anche del sistema bancario e della Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Nei giorni scorsi con una lettera inviata dall’Abi al Ministero dell’Economia le banche hanno dato il via libera all’operazione, consapevoli che nel momento in cui i crediti verranno effettivamente riscossi dalle imprese, queste ne utilizzeranno gran parte per ridurre i debiti verso le banche, consentendo alle aziende stesse di accedere al contempo a nuovi finanziamenti bancari.

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Tempistiche e sanzioni

Per quanto concerne i tempi, secondo il presidente della CDP, Franco Bassanini:

entro un mese dall’entrata in vigore della norma possano essere pagati i debiti di parte corrente che «non vengono contabilizzati nel Patto di stabilità interno. C’è una ragione per farlo: poiché il Patto di stabilità interno serve a rispettare il Patto di stabilità europeo e poiché l’Europa ha già contabilizzato quei debiti, non ha nessun senso contabilizzarli di nuovo. Ma bisogna anche stabilire in modo inequivocabile, prevedendo sanzioni serie per i funzionari che non lo faranno, che di fronte alla presentazione di una fattura l’amministrazione ha solo tre possibilità:
  • pagarla;
  • certificarla, se la fattura è stata certificata ma non può pagarla subito;
  • contestarla se la prestazione non è stata effettuata o non era in linea con il contratto.

Metterla nel cassetto non deve essere più un’opzione. Così come c’è una responsabilità penale per chi paga fatture per lavori non eseguiti o le paga due volte, ci deve essere una responsabilità anche per l’inerzia».

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La certificazione dei crediti dovrà avvenire attraverso la piattaforma informatica appositamente predisposta e per chi non rispetterà i tempi l’ articolo 7 comma 2 del decreto legge 35/2013 prevede delle sanzioni:

“La mancata registrazione sulla piattaforma elettronica entro il termine di cui al comma 1 è rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti responsabili e comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. I dirigenti responsabili sono assoggettati, altresì, ad una sanzione pecuniaria pari a 100 euro per ogni giorno di ritardo nella registrazione sulla piattaforma elettronica”.