Un comune del bellunese ha lanciato un’iniziativa che sta facendo molto parlare: licenziare Equitalia e affidare la riscossione dei tributi locali alla Comunità Montana.
Una pratica basata sulla legge 166/2011, che è stata applicata dal sindaco di Calalzo di Cadore.
La scelta di soppiantare Equitalia preferendole la Comunità Montana risale allo scorso novembre 2011, e richiama la normativa che sancisce il diritto dei Comuni di non servirsi direttamente della società creata da Agenzia delle Entrate e Inps per riscuotere le imposte locali.
Un’opzione che, tuttavia, finora non era stata messa in pratica. Con questa disposizione il primo cittadino ha invece stabilito di estromettere Equitalia non solo dalla riscossione delle tasse ordinarie, come l’imposta comunale sui rifiuti, ma anche dalla riscossione coattiva dei crediti insoluti.
Il fine di questa scelta, come commenta il sindaco, è quello di monitorare i pagamenti e gli eventuali pignoramenti, nell’ottica di evitare problemi ai cittadini non adempienti e in situazione di disagio. Nel frattempo si moltiplicano i Comuni che vogliono emulare questa scelta.
«Potremo monitorare i casi ed intervenire prima che i cittadini rischino il pignoramento della casa. Se esistono delle dimenticanze o degli insoluti vogliamo siano riscossi con regole differenti da quelle applicate da Equitalia, nelle quali per il committente è complesso seguire la procedura in essere. In un momento di crisi e difficoltà per le famiglie abbiamo cercato di umanizzare il servizio disumano da sceriffo di Nottingham adottato da Equitalia, risparmiando per di più ben 13 mila euro all’anno.»