Fatta la proroga, se ne prepara subito un’altra: possibile rinvio a fine anno dei termini per la voluntary disclosure, la procedura di collaborazione volontaria per il rientro dei capitali. Nulla di ufficiale, ma indiscrezioni insistenti sulla volontà del Governo, in accordo con l’Agenzia delle Entrate, di spostare in avanti la scadenza del 30 settembre per l’adesione (che già gode di ulteriori 30 giorni dalla domanda per presentare la documentazione richiesta). In questo senso, ci sono specifiche richieste dei professionisti che lavorano alle procedure di voluntary disclosure.
=> Voluntary disclosure: altri 30 giorni dopo la domanda
Il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Gerardo Longobardi, ha inviato una lettera al ministero dell’Economia chiedendo una proroga ulteriore, definita
«necessaria per non vanificare il lavoro che l’Amministrazione finanziaria e i professionisti hanno sin qui svolto per il buon esito della procedura, con tutti i conseguenti positivi effetti per il nostro Paese sia in termini di gettito, sia in termini di emersione di attività fino ad ora sconosciute al Fisco».
=> Voluntary disclosure: guida alla non punibilità penale
Ci sono anche una serie di motivazioni tecniche: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate su rilevanti dubbi interpretativi sono arrivati solo in agosto (circolari 30/E dell’11 agosto e 31/E del 28 agosto). Il modello waiver svizzero, ovvero l’autorizzazione agli intermediari per lasciare le attività in Svizzera anche dopo averle dichiarate attraverso la voluntary disclosure, è stato pubblicato solo il 27 agosto. Infine, dal 2 settembre, è in vigore una nuova legge (il decreto sulla certezza del diritto attuativo della Riforma Fiscale), che chiarisce il dubbio relativo al raddoppio dei termini e al condono penale,
«con la conseguenza che solo a partire da tale data molti contribuenti si sono attivati per aderire alla procedura». «La formazione del dossier documentale da consegnare all’Agenzia delle Entrate» è poi un «adempimento oltremodo complesso» (anche per la difficoltà a reperire la documentazione relativa ad attività estere molto datate).
La proposta: proroga per la voluntary al 31 dicembre 2015. E per risolvere la conseguenza di un’eccessiva riduzione dei tempi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per l’accertamento delle annualità in scadenza al 31 dicembre 2015, si ipotizza
«per queste annualità, un’equivalente proroga dei termini per l’accertamento, applicabile nei confronti dei soli soggetti che aderissero alla procedura oltre la data del prossimo 30 settembre».
La parola passa al Governo, che secondo le indiscrezioni sarebbe orientato ad aderire a queste richieste con una proroga al 31 dicembre. Non si esclude uno specifico decreto: in ogni caso, la comunicazione della decisione ufficiale deve arrivare entro la fine del mese di settembre, che al momento è la scadenza per l’adesione alla voluntary disclosure.