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Acconto 730/2015, come chiedere la riduzione

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Settembre 2015
Aggiornato 21 Settembre 2015 09:59

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Lavoratori dipendenti e pensionati possono chiedere la riduzione dell'acconto 730/2015 con comunicazione scritta al sostituto d'imposta entro fine settembre.

I lavoratori dipendenti e i pensionati che vogliono chiedere la riduzione dell’acconto 730/2015, relativo a IRPEF e cedolare secca, che i sostituti d’imposta versano in novembre, devono presentare la domanda, in forma scritta, all’impresa o all’ente previdenziale entro la fine del mese di settembre. Il Fisco calcola gli acconti in base ai redditi relativi all’annalualità precedente (quindi, nel caso specifico, in base ai redditi 2014, dichiarati nel 730/2015). Se il contribuente ritiene però che nel 2015 guadagnerà meno, oppure avrà oneri deducibili o detraibili maggiori, può chiedere un versamento inferiore a titolo di acconto 2015, rivolgendosi direttamente al proprio sostituto d’imposta.

=> Vai allo speciale sulla dichiarazione dei redditi 2015

Gli importi degli acconti IRPEF e da cedolare secca sono indicati rispettivamente nei righi 95 e 101 del prospetto di liquidazione (730-3), e nei righi 115 e 121 per il coniuge dichiarante. L’acconto 730/2015 è calcolato, come detto, in base alla dichiarazione relativa ai redditi 2014. Se il lavoratore dipendente o pensionato ritiene che ci siano variazioni significative nel reddito 2015, può calcolarsi da solo gli acconti e comunicarli al sostituto d’imposta (rigorosamente in forma scritta). Deve farlo entro mercoledì 30 settembre.

Attenzione a effettuare i calcoli correttamente: nel caso in cui alla fine gli acconti dovessero risultare inferiori al dovuto, scattano le sanzioni per versamento insufficiente, che sono pari al 30% della differenza fra quanto versato e la cifra dovuta. Se viene commesso un errore in tal senso, il contribuente ha la possibilità di regolarizzare la propria posizione prima della relativa comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, ricorrendo al ravvedimento operoso.

=> Tributi omessi: guida al ravvedimento operoso

Ricordiamo che questo istituto è stato recentemente modificato dalla Legge di Stabilità 2015, che nell’ottica di una maggior collaborazione fra fisco e contribuenti ha introdotto nuove forme e ha eliminato una serie di limiti temporali, per cui non c’è più il paletto rappresentato dal termine di presentazione della dichiarazione successiva.