Il primo Osservatorio sull’eInvoicing in Italia e all’estero, a cura di Ultroneo, la start-up friulana spin off dell’Università di Udine e ideatrice di Get Your Bill, offre un interessane punto di osservazione del mercato della fatturazione elettronica basato su dati nazionali ed internazionali, fornendo cifre per Stato, condizioni di partenza, situazione italiana e prospettive di sviluppo. Il quadro che emerge è di uno scambio di fatture elettroniche ancora confinato alle grandi imprese, o meglio tra queste e la Pubblica Amministrazione. E in ogni caso le fatture digitali vengono emesse dopo la vendita.
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In Italia qualcosa si sta muovendo, a distanza di poco più di un anno dall’entrata in vigore dell’obbligo della fatturazione elettronica verso la PA sono state scambiate oltre 33 milioni di fatture elettroniche, emesse da circa 700mila imprese fornitrici della PA a 53mila uffici pubblici, tramite il Sistema di Interscambio. E a partire dal 2017 anche le imprese potranno diventare protagoniste di questa trasformazione digitale, poiché la fatturazione elettronica riguarderà anche i privati.
La vera sfida digitale è proprio quella di portare l’innovazione della fattura digitale nelle micro, piccole e medie realtà.
=> Le nuove sfide della rivoluzione digitale
Parlando in cifre, Get Your Bill riporta i dati del Ministero delle Finanze (anno 2013) secondo i quali in Italia vi sono 5.600.000 Partite IVA attive, pari a circa il 10% di tutta la popolazione italiana. Secondo una stima di Get Your Bill, i cosiddetti “piccoli esercenti” emettono circa 1 miliardo di fatture l’anno. Si tratta di numeri che fanno ben comprendere i margini di miglioramento derivanti dall’utilizzo della fattura elettronica in luogo di quella cartacea, sia dal punto di vista della riduzione dei costi che dell’efficacia e della qualità dei processi.
Tra i principali vantaggi della fatturazione elettronica Get Your Bill sottolinea:
- la riduzione delle attività umane a basso valore aggiunto;
- l’eliminazione degli spazi “fisici” dello storage delle fatture cartacee;
- la riduzione dei contenziosi legati ai ritardi e “incidenti” nell’invio di fatture cartacee;
- il decremento dei costi postali;
- l’implementazione di nuovi cicli di gestione con conseguente miglioramento del controllo sui flussi di cassa;
- la trasparenza adamantina dei nuovi processi digitali.
Fonte: Get Your Bill.