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Modello 730 fai da te: i documenti da conservare

di Barbara Weisz

1 Agosto 2016 14:00

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Certificazione Unica, scontrini e fatture, quietanze, pagamenti effettuati: tutti i documenti da conservare per 5 anni in caso di controllo fiscale sul 730/2016 fai da te.

I contribuenti che hanno inviato il 730/2016 precompilato effettuando modifiche o integrazioni in modalità fai da te devono tenere via tutti i documenti relativi alla dichiarazione fino al 2020: per cinque anni è possibile che il Fisco effettui i normali controlli fiscali e, in questo caso, bisogna essere in grado di produrre la documentazione relativa alla dichiarazione presentata. Bisogna sempre tenere via la Certificazione Unica, gli scontrini e le fatture su detrazioni e deduzioni effettuate, le eventuali dichiarazioni precedenti nel caso in cui si utilizzino eccedenze di imposta. Vediamo un breve vademecum che riassume tutti i documenti che è opportuno conservare.

=> 730/2016 precompilato: 2 milioni di fai da te

Documenti originali

Innanzitutto, è opportuno sottolineare che tutti i documenti vanno conservati in originale, anche se è opportuno tener via anche delle fotocopie (che possono comunque essere utilizzate in caso di controlli del fisco). Ricordiamo che, nel caso in cui scatti un accertamento, se il contribuente non è in grado in alcun modo di documentare quanto dichiarato dovrà pagare le imposte relative agli importi non giustificati.

CU

Per quanto riguarda la documentazione, innanzitutto bisogna conservare la Certificazione Unica, che contiene tutti i dati sui redditi da lavoro dipendente, pensione, lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi.

Scontrini fiscali

Nel caso in cui siano state applicate detrazioni o deduzioni d’imposta, diverse da quelle che il fisco aveva già inserito nella precompilata, bisogna conservare i relativi scontrini. È il caso, ad esempio, degli scontri relativi ai farmaci da banco, che in questo 2016 non sono stati inseriti nella precompilata ma che danno diritto alle detrazioni.

Agevolazioni fiscali

Bisogna poi conservare tutti i documenti che riguardano agevolazioni fiscali applicate: contratto di acquisto dell’immobile destinato ad abitazione principale, contratto di mutuo nel caso in cui siano applicate detrazioni, spese di ristrutturazione, bollettini di versamento per contributi vari su cui si applicano detrazioni, erogazioni liberali, le ricevute sugli assegni periodici riconosciuti al coniuge divorziato o separato.

Dichiarazione dei redditi

Nel caso in cui in dichiarazione siano utilizzate eccedenze relative all’anno di imposta precedente, bisogna conservare anche la relativa dichiarazione dei redditi. Bisogna sempre conservare anche le quietanze del modello F24 utilizzato per pagare le tasse.

Fatture

Ci sono poi alcuni casi particolari, in cui la documentazione va conservata per periodi più lunghi: ad esempio, nel caso in cui siano state applicate le detrazioni per ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica, bonus mobili, bisogna conservare le relative fatture fino al 2030, perché la detrazione si applica per dieci anni, e gli accertamenti sono possibili poi per i successivi cinque anni. In realtà, si tratta di una questione controversa (ci sono sentenze della magistratura contrastanti, alcune a favore della conservazione lunga, altre che invece si esprimono per quella ordinaria, fino al 31 dicembre 2020).

Correzione errori

Ricordiamo infine che nel caso in cui il contribuente abbia commesso errori o abbia dimenticato di inserire dati nel 730/2016, può correggere sia presentando il modello UNICO entro il 30 settembre, oppure un 730 integrativo entro il 25 ottobre.