Sempre più aziende stanno intraprendendo politiche di CSR (Corportate Social Responsability), ottenendo ritorni dal punto di vista della reputazione e dell’immagine aziendale.
=>Scopri come accrescere la reputazione con la CSR
Per valorizzare la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) ora arriva anche l’indice delle imprese etiche: strumento ad hoc per misurare e comparare le prestazioni sociali, ambientali e di governance.
Si tratta di “indicatori statistici di sostenibilità” valutati dall’ISTAT in collaborazione con CSR Manager Network – associazione nazionale dei professionisti delle politiche di sostenibilità – sulla base delle azioni intraprese dalle organizzazioni italiane nell’arco dell’anno, debitamente documentate nei propri bilanci finanziari.
=>Leggi le Linee Guida Nazionali per la Responsabilità d’Impresa
In sostanza si tratta di far convergere le informazioni contenute nei bilanci sociali o di sostenibilità delle imprese con lo standard GRI (Global Reporting Initiative) sfruttando i dati elaborati dall’ISTAT per monitorare, misurare e comparare le performance in campo socio-ambientale e di governance delle imprese italiane.
=>Ecco i vantaggi di una gestione responsabile d’impresa
In totale saranno 10 gli indicatori presi in considerazione, incentrati su risparmio energetico e sostenibilità ambientale, valorizzazione dei dipendenti nel lavoro e nella carriera, con attenzione alla parità di genere anche nelle retribuzioni e conciliazione lavoro-famiglia:
- valore economico diretto generato e distribuito;
- consumo diretto di energia;
- spese e investimenti per tutelare l’ambiente;
- emissioni totali ed indirette di gas a effetto serra;
- composizione dei dipendenti;
- turn over dei dipendenti;
- ore medie di formazione annue per dipendente;
- rapporto dello stipendio base di uomini e donne;
- tasso di rientro post-maternità;
- numero di violazioni per discriminazione.
=>Vai alla Guida UE per la RSI nelle PMI
«Questo progetto, focalizzato sull’armonizzazione di concetti, definizioni e misure secondo schemi della statistica ufficiale, si ricollega al percorso già avviato dall’ISTAT per misurare il benessere equo e sostenibile (BES) del Paese. Solo unendo l’impegno delle imprese e quello delle istituzioni si può creare più che in passato una spinta forte nella direzione del BES, ma a tal fine occorre lavorare ancora per definire meglio come costruire i dati per la CSR. D’altra parte, l’importanza di una rendicontazione da parte delle imprese che vada oltre il dato finanziario è ormai un traguardo possibile e necessario come è stato affermato anche alla recente Conferenza di Rio+20», ha commentato il presidente dell’Istat Enrico Giovannini.