Anche per le proprie flotte auto le imprese puntano sulla sostenibilità, negli ultimi 10 anni l’attenzione alle tematiche ambientali è diventata sempre più centrale nelle scelte della mobilità professionale. A rivelarlo è il Barometro 2015 delle flotte aziendali, ricerca CVO (Corporate Vehicle Observatory) di Arval, giunta alla sua decima edizione. Come ogni anno, la ricerca ha preso in esame oltre 4.500 aziende a livello mondiale (circa 3.600 in Europa e 300 in Italia), di tutte le dimensioni e settori merceologici. Osservando i risultati emersi in questi ultimi 10 anni di studio, è evidente la strada verso la quale si sta orientando la mobilità professionale, sempre più orientata alla sostenibilità ma anche alla flessibilità, all’integrazione e all’innovazione dei servizi. In crescita anche l’interesse per i servizi di mobilità estesa, di modalità di uso condiviso dei veicoli, quali car sharing e car pooling (soluzioni di interesse per oltre il 20% degli intervistati).
Con particolare riferimento alla sostenibilità, negli anni si è osservato ad una cambiamento dell’atteggiamento dei decisori aziendali verso le alimentazioni alternative, da un semplice atteggiamento di interesse il trend si è pian piano evoluto fino ad arrivare un progressivo e concreto inserimento di questo tipo di veicoli nella flotta aziendale:
- nel 2005 il 45% delle aziende italiane intervistate dichiarava l’intenzione a inserire all’interno della propria flotta vetture ad alimentazione ecologica nei due anni successivi;
- dal 2013 in gran parte delle realtà è avvenuto l’effettivo inserimento in flotta di veicoli ecologici;
- oggi il 40% delle aziende italiane con oltre 100 dipendenti dichiara di utilizzare almeno un veicolo ad alimentazione alternativa;
- nel 2013 il 10% delle aziende aveva almeno un veicolo gpl nella propria flotta aziendale, oggi la percentuale è salita al 32%;
- tra il 2013 e il 2015 le ibride sono passate dal 3% al 9%;
- le elettriche sono passate dall’1% al 6%.
Certamente ancora non si parla di grandissimi numeri, ma è il segno che qualcosa sta cambiando soprattutto al livello culturale. Basti pensare che negli ulti anni il tema delle emissioni come discriminante di scelta è passato dal 24% all’82%. Di fronte a questo cambiamento, cambiano anche le figure professionali, portando il Fleet Manager ad evolvere nel Mobility Manager, in grado di gestire tutti gli aspetti della mobilità aziendale e presente nel 53% delle aziende intervistate.
=> Mobility Management: iniziative di mobilità sostenibile
Grégoire Chové, direttore generale di Arval Italia, commenta:
«Grazie alla nostra ricerca decennale abbiamo potuto osservare come il mondo delle flotte si sia evoluto. Sarà sempre più strategico essere in grado di offrire al mercato strumenti e servizi che possano soddisfare le esigenze di una mobilità sempre più integrata e flessibile, rispondendo a richieste di noleggio che vanno da 10 minuti a 10 anni. Una innovativa strategia di offerta, resa possibile dall’avvento delle nuove tecnologie di comunicazione quali gli smartphone, sulla quale stiamo lavorando».
=> Flotta aziendali nella gestione integrata della mobilità
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