Nel Documento di economia e finanza (DEF) varato in questi giorni dal governo Renzi, trovano posto anche le ipotesi di manovra per il 2015, mentre per il 2014 il Governo si concentrerà sulle misure di Spending Review da definire entro l’estate.
Manovra o aggiustamento?
In realtà l’aggiustamento da 4,8 miliardi euro previsto dal DEF non si può definire “manovra”, come chiarisce il portavoce del Tesoro, Roberto Basso:
«non chiamiamola manovra. Il termine manovra è associato a misure urgenti ed è legato all’aumento delle tasse. Qui siamo di fronte a un intervento di medio periodo già programmato, ottenuto da tagli alla spesa».
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In totale il Governo punta a risparmiare 17 miliardi di euro entro il 2015, di cui 10 già impegnati per ridurre l’IRPEF, dei rimanenti 7 miliardi 4,8 sono destinati per aggiustamento dello 0,3%, quello che rimane per spese a politiche invariate. La manovra di consolidamento dovrebbe quindi portare il disavanzo strutturale a diminuire di 0,5 punti percentuali nel 2015 e sarà finanziata interamente dalle riduzioni di spesa previste e pari a 0,3 punti percentuali di PIL sul primario (oltre 4,5 miliardi di euro). L’obiettivo del premier Matteo Renzi è di conseguire pienamente nel 2016 il pareggio di bilancio in termini strutturali, per poi mantenerlo lungo tutto l’orizzonte di programmazione sino al 2018.
Misure di riorganizzazione
Le misure di riorganizzazione contenute nel DEF che dovrebbero produrre i primi effetti già il prossimo anno sono:
- l’accelerazione nell’applicazione dei costi standard per determinare i trasferimenti ai Comuni, che dovrebbe portare a risparmi di spesa per circa 600-800 milioni nel 2015 e 2.300-2.700 milioni nel 2016;
- la riorganizzazione delle forze di polizia con la quale si punta “senza ridurre la qualità dei servizi di sicurezza” a risparmiare circa 800 milioni nel 2015 e 1.700 milioni nel 2016;
- la digitalizzazione della PA (fatturazione elettronica, pagamenti elettronici e razionalizzazione dei centri elaborazione dati dell’Amministrazione centrale) per risparmi stimati in circa 110 milioni nel 2015 e 2.500 milioni nel 2016;
- la riorganizzazione dell’attività delle Prefetture, dei Vigili del Fuoco, delle Capitanerie di Porto e delle altre sedi periferiche delle Amministrazioni centrali al fine di raggiungere risparmi di almeno 300 milioni nel 2015 e 800 milioni nel 2016;
- la razionalizzazione delle Comunità montane con l’obiettivo di risparmiare circa 100 milioni nel 2015 e nel 2016;
- il blocco della contrattazione dei dipendenti pubblici fino al 2020 e la conferma del congelamento del turn over fino al 2017.