Il Decreto Salva-Roma (DL 151/2013) è stato ritirato dal Governo, nonostante il sì del Senato. Il decreto – in parte dedicato al ripiano dei debiti della Capitale ma non solo, “mescolando” misure disparate – avrebbe dovuto scontrarsi con la fitta lista di emendamenti proposti in un lasso di tempo non sufficiente da consentirne la valutazione. In questo modo però, saltano anche altri provvedimenti previsti dal decretotra cui: incentivi all’Expo 2015, finanziamenti agli alluvionati della Sardegna, rinvio della Web Tax e proroga alla rottamazione delle cartelle Equitalia.
Votazione annullata
Il Decreto Salva-Roma non sarà quindi discusso alla Camera e non ci sarà alcuna votazione finale, come annunciato dal Ministro Boschi che ha reso nota la decisione presa dal Governo Renzi. La norma avrebbe dovuto essere approvata entro il 28 febbraio, traguardo reso impossibile da raggiungere a causa dell’ostruzionismo opposto da Lega e Movimento 5 Stelle.
Misure saltate
Con la rinuncia alla conversione in legge del Decreto Salva-Roma salta la proroga di un mese per la sanatoria delle cartelle esattoriali Equitalia (emendamento approvato in Senato il 24 gennaio). Allo stesso modo salta in rinvio al primo della nuova tassazione della pubblicità online (Web Tax), il cui acquisto è stato vincolato da nuove norme fiscali, a partire a questo punto dal primo gennaio 2014.Per queste misure resta da capire cosa dedicerà l’Esecutivo, mentre è già sicuro che il governo varerà un nuovo provvedimento, dopo una valutazione dei contenuti – come annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento – che riproponga le norme sull’Expo e i finanziamenti per coprire i danni delle alluvioni in Sardegna, così come era previsto dal decreto genericamente definito “Salva-Roma”.
Nuovo decreto in arrivo
Secondo quanto annunciato, nonostante il ritiro provvedimento – che riguarda la gestione dei 485 milioni di euro di bilancio della Capitale (320 mln relativi al 2013 e 165 mln al 2014) – sarà redatto un nuovo decreto in tempi brevi: una decisione che conferma quanto anticipato dal Sottosegretario Graziano Delrio nei giorni scorsi: «Faremo subito un altro provvedimento».
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La reazione del sindaco
“Non si chiama Salva Roma – ha dichiarato il sindaco di Roma, Ignazio Marino – i soldi che stanno in quello che voi giornalisti avete chiamato Salva Roma sono soldi delle tasse dei romani che devono essere restituiti ai romani. Non ce li hanno ridati, il Governo italiano ce li deve ridare, deve restituire a Roma ciò che è di Roma. […] A Roma bisogna ancora pagare i terreni espropriati nel 1957 per costruire il villaggio Olimpico? Ma si può continuare a governare così la Capitale d’Italia?”.