Verso la conclusione del Jobs Act: i due decreti attuativi approvati in via definitiva dal Cdm dello scorso 11 giugno sono in Gazzetta Ufficiale, mentre gli altri quattro (di fatto, gli ultimi provvedimenti in attuazione della delega di Riforma del lavoro), hanno iniziato il cammino parlamentare per i necessari pareri. Dunque, in pratica sono ufficiali tutti i testi approvati dal Governo. Vediamo con precisione quali sono questi provvedimenti.
=> Jobs Act, riforma del Lavoro completata: gli ultimi decreti attuativi
Sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 24 giugno sono stati pubblicati i due decreti attuativi del Jobs Act relativi alla riforma dei contratti e della disciplina delle mansioni (Dlgs 81/2015) e ai tempi di conciliazione lavoro – vita privata (Dlgs 80/2015). Il primo contiene tutte le regole sul riordino dei contratti (fra le altre cose, stop alle collaborazioni coordinate e continuative, anche a progetto, dal 2016, riforma del part-time), il secondo una serie di misure per la conciliazione lavoro-famiglia, fra cui una nuova flessibilità in materia di maternità, paternità, congedo parentale, e sostegno alle donne vittime di violenza di genere.
=> Part-time: le nuove regole in vigore
Gli altri quattro decreti approvati in via preliminare lo scorso 11 giugno sono invece stati trasmessi alle Camere per i necessari pareri, che dovranno arrivare entro 30 giorni (quindi, a grandi linee, prima della fine di luglio). Si tratta dei decreti in materia di:
- ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro (che introduce nuove misure dopo quelle stabilite dal primo decreto attuativo delle delga in materia di ammortizzatori sociali, il Dlgs 22/2015, che introduce la NASpI; nuova assicurazione sociale per l’impiego che sostituisce l’ASpI, la DISCOLL per i collaboratori e l’ASDI, sussidio di disoccupazione per situazione di particolare disagio);
- riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive;
- razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità;
- realizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale.
C’è una precisazione importante in materia di conciliazione lavoro-famiglia: il relativo decreto, ormai definitivo, come noto prevedeva il finanziamento delle misure per il solo 2015. Il nuovo decreto sugli ammortizzatori approvato dal Governo, però, con il comma 2 dell’articolo 42, prevede invece una copertura strutturale delle misure, quantificata in circa 140 milioni di euro l’anno. Significa quindi che una serie di nuove norme che rischiavano di essere operative solo per questa seconda parte del 2015 (ad esempio, maternità più flessibile e l’estensione del congedo parentale ai primi 12 anni di vita del bambino, invece dei precedenti otto anni), sono rese strutturali.
=> Maternità in azienda: misura strutturali
Ricordiamo che il nuovo decreto ammortizzatori sociali estende anche il tetto della NASpI a 24 mesi oltre il 2016 (la precdente versione prevedeva un limite a 18 mesi dal 2017), e la stabilizzazione dell’ASDI oltre il 2015.
=> Disoccupazione: sussidio ASDI oltre il 2015
Quando terminerà l’iter alle Camere, chiamate a fornire un parere, i decreti torneranno in Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva.