Il problema non sono solo le pensioni d’oro, ma anche quelle d’argento e di bronzo: il ministro del Lavoro Enrico Giovannini è interventuo a più riprese sulla questione pensioni, dopo che nei mesi scorsi la Consulta ha bocciato per incostituzionalità i prelievi straordinari previsti dalla prima finanziaria dell’estate 2011 (leggi la sentenza sulle pensioni d’oro). Come noto, allo studio di governo e Parlamento ci sono misure per rendano più equo un sistema previdenziale che, negli ultimi anni, ha chiesto sacrifici anche grossi ai lavoratori e all’interno del quale continuano a sopravvivere trattamenti sempre più avvertiti come privilegi (ecco le varie misure allo studio).
Secondo Giovannini bisognerebbe intervenire non solo sulle pensioni che superano i 20mila euro al mese ma anche su importi più bassi, in nome di un criterio di maggior giustizia sociale. Nel frattempo, il ministero ha chiesto e ottenuto i dati Inps che fotografano la realtà delle cosiddette pensioni d’oro: a percepire almeno 20mila euro al mese (fra 41 e 42 volte il minimo, per una pensione media annua pari ad almeno 259mila euro) sono solo 882 pensionati su un totale di 16.533.152. La stragrande maggioranza dei pensionati percepisce fino a 1.443 euro al mese; l’importo medio annuo della pensione italiana, comprensiva di rateo della tredicesima, è intorno ai 16.300 euro.
Fra gli 882 pensionati milionari, ce ne sono 291 il cui trattamento supera di 50 volte il minimo, ovvero è superiore a 394mila 900 euro all’anno. Qualche dato sulle cosiddette pensioni d’argento e di bronzo? Sopra i 10mila euro al mese (significa almeno 21 volte il minimo) ma sotto i 20mila euro ci sono circa 8mila persone, che percepiscono un assegno fra i 134mila e i 259mila euro all’anno. Fra 4.800 e 10mila euro al mese (ovvero da 10 a venti volte il minimo) ci sono oltre 179mila pensionati. Si tratta di assegni compresi fra i 65mila e i 134mila euro all’anno. Fonte: tabelle Inps sulle pensioni 2012.