Conclusa l’indagine conoscitiva dell’Antitrust su 13 ordini professionali partita nel gennaio 2007. Ne esce un quadro preoccupante: categorie poco propense al cambiamento e all’introduzione nei codici deontologici di innovazione, necessari per aumentare la spinta competitiva nei singoli comparti.
Stiamo parlando degli ordini professionali di architetti, avvocati, consulenti del lavoro, farmacisti, geologi, geometri, giornalisti, ingegneri, medici e odontoiatri, notai, periti industriali, psicologi, dottori commercialisti ed esperti contabili.
Il loro comportamento sarebbe assimilabile, secondo l’organismo di vigilanza sulla concorrenza,a quello delle caste, detentrici di privilegi ingiustificati – permessi da una regolamentazione normativa unica in Europa – ed estremamente reticenti al cambiamento.