Da febbraio l’INPS inizierà a versare i primi assegni di pensione anticipata ai precoci che hanno fatto richiesta nel 2017 ricevendo la certificazione del diritto. L’istituto di previdenza ha iniziato le operazioni di pagamento a gennaio e all’inizio di febbraio dovrebbero arrivare i primi pagamenti ai beneficiari. Queste, almeno, le scadenze comunicate dall’INPS nelle scorse settimane. La pensione anticipata per i lavoratori precoci spetta a coloro che hanno fatto validamente richiesta entro lo scorso 15 luglio 2017 e hanno poi ricevuto risposta positiva dell’INPS inviando la successiva domanda definitiva.
Tempi più lunghi invece, per le domande arrivate successivamente al 15 luglio ma entro il 30 novembre. Si tratta di istanze che vengono prese in considerazione solo se non vengono esaurite le risorse finanziarie disponibili per pagare le pensioni ai lavoratori precoci che ne hanno fatto richiesta entro il termine del 15 luglio. L’Inps ha comunicato alla fine del 2017 che in effetti le risorse sono avanzate (e con ogni probabilità sono sufficienti a coprire interamente anche le richieste arrivate entro il 30 novembre), ma per il momento su questo non ci sono date precise.
=> APe Sociale e pensione Precoci: domande 2018
Dunque, per riassumere, la situazione dei pagamenti relativi a coloro che hanno presentato la domanda per accedere alla pensione precoci nel 2017 è la seguente:
- domande presentate entro il 15 luglio: pagamenti a partire dai primi giorni di febbraio;
- domande presentate fra il 15 luglio e il 30 novembre 2017: non ci sono ancora notizie precise su quando inizieranno i pagamenti.
Ricordiamo che con i primi pagamenti, arrivano anche gli arretrati dei mesi precedenti per chi ne avesse diritto (a partire dal primo maggio 2017). La Legge di Bilancio dell’anno scorso (legge 232/2016) ha previsto il diritto alla pensione precoci con 41 anni di contributi (quota 41) a partire dal primo maggio 2017, i tempi di attuazione in realtà sono stati lunghi e quindi la partenza entro questo termine non è stata possibile, ma il diritto agli arretrati è garantito dai provvedimenti attuativi (dpcm 87/2017).
=> Decreto pensione precoci, il testo
Per quanto riguarda, invece, l’APe Social, i pagamenti sono iniziati alla fine dello scorso mese di dicembre e proseguiti poi in gennaio, sempre per coloro che avevano presentato domanda entro il 15 luglio 2017. Anche in questo caso, tempi più lunghi (e, per il momento, non definiti) per il pagamento a coloro che hanno invece presentato domanda fra il 15 luglio e il 30 novembre 2017. Ricordiamo infine che sono aperti i termini per la presentazione delle domande 2018, sia per le pensioni precoci (termine, il 28 febbraio) sia per l’APe sociale (termini, 31 marzo o 15 luglio).
=>Pensione precoci dal 2019
I requisiti fondamentali per il diritto alla pensione precoci sono almeno 41 anni di contributi, con almeno un anno versato entro il 19esimo anno di età, e l’appartenenza a una delle quattro categorie di aventi diritto all’Ape social, ovvero disoccupati involontari che hanno terminato di percepire il sussidio di disoccupazione da almeno tre mesi (periodo nel quale devono continuare a risultare disoccupati), careviger di familiari con handicap grave (dal 2018, non solo parenti di primo grado ma anche di secondo grado, e affini fino al secondo grado, se genitori o coniuge non sono presenti o sono affetti da patologie gravi), lavoratori con disabilità almeno al 74%, addetti a mansioni gravose (elencate nella legge) per almeno sette anni negli ultimi dieci anni oppure sei anni nelgi ultimi sette anni. Ecco l’elenco delle mansioni gravose ammesse:
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti spostamento merci e/o facchini;
- conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- conducenti treni e personale viaggiante in genere;
- guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetriche che operano su turni;
- maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili o manutentori di edifici;
- operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
- chi cura, per professione, persone non autosufficienti;
- operai e braccianti agricoli;
- siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro;
- lavoratori marittimi;
- addetti alla pesca.