Il 14 ottobre è il giorno dell’incontro finale tra Governo e sindacati sulla nuova Riforma Pensioni da inserire nella Legge di Stabilità 2017 (Legge di Bilancio): obiettivo, correggere alcuni aspetti della Legge Fornero in ottica di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro (prepensionamento). Al tavolo di confronto (“sintesi sui temi della previdenza alla luce del verbale siglato il 28 settembre scorso”), i leader di Cgil, Susanna Camusso, Cisl, Annamaria Furlan e Uil Carmelo Barbagallo assieme al sottosegretario alla presidenza del Governo, Tommaso Nannicini.
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Tra le misure in programma primeggia l’APE, pensione anticipata di tre anni rispetto alla maturazione dei requisiti pieni, da fruire grazie a un prestito pensionistico che comporta una decurtazione dell’assegno proporzionale al piano di rientro, a causa dei costi connessi (interessi e assicurazione). Previste varie formule di prepensionamento:
- volontario, con tutti gli oneri a carico del lavoratore;
- agevolato, per disoccupati, invalidi, chi assiste parenti con disabilità o svolge lavori usuranti e gravosi;
- finanziato dalle imprese per agevolare i processi di ricambio generazionale.
Le novità dell’ultima ora:
- l’APE si potrà richiedere dal primo maggio 2017
- la sperimentazione riguarderà i nati del 1951 – 1953 con 20 anni di contributi.
- il diritto spetta anche in costanza di rapporto di lavoro.
- l’APE volontaria e aziendale comporta una detrazione del 50% sulla quota interessi del prestito.
- il costo della pensione anticipata sarà del 4,6/4,7% per ogni anno di anticipo.
=> APE aziendale con incentivi fiscali
Altre aree di intervento:
- pensioni basse;
- cumulo gratuito dei periodi assicurativi per non penalizzare le carriere discontinue e in più gestioni previdenziali pubbliche obbligatorie;
- quattordicesima pensionati, rafforzata ed estesa (+30%);
- no tax area parificata per pensioni a lavoro dipendente;
- lavori usuranti con nuove agevolazioni;
- ottava salvaguardia esodati per gli esclusi da precedenti tutele.
Fondamentale in nodo risorse disponibili per dare concretezza ai provvedimenti secondo la roadmap (il Governo ha dichiarato di voler spendere 2 miliardi all’anno nel prossimo triennio). Una volta definite e inserite nella Legge di Stabilità o altro provvedimento ad essa collegato, le misure di Riforma Pensioni entreranno in vigore dal 2017 salvo eventuali proroghe definite sulla base delle risorse disponibili.