L’anticipo pensionistico APE non sarà un diritto per i soli lavoratori dipendenti ma «per tutti, indipendentemente dalla gestione previdenziale. Quindi vale per gli Autonomi, per le Partite IVA della gestione separata, vale per Artigiani e Commercianti»: lo specifica Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, fornendo nuovi dettagli sui contenuti della principali misura di Riforma Pensioni prevista per la prossima Legge di Stabilità 2017.
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Riprendono dunque gli incontri tecnici Governo – Sindacati, in vista dell’apertura della fase due (tavolo politico) del 21 settembre. Altra novità: l’APE sarà utilizzabile dal 2017 (con una sperimentazione biennale) per chi è a meno di 3 anni e 7 mesi dall’età pensionabile (63 anni di età).
L’anticipo si restituisce con rate ventennali decurtate dall’assegno pensionistico pieno una volta maturato, la prestazione è erogata dall’INPS ma finanziata dalle banche (a cui si versano gli interessi).
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Nannicini specifica che «non si rischia l’auto, non si rischia l’immobile, gli eredi non rischiano di vedere qualcosa che ricade sulla pensione di reversibilità perché tutto sarà coperto da un’assicurazione» (pagata sempre da chi richiede l’APE). Quindi, «non ci sono rischi reali, ma ci sono costi finanziari». Secondo le anticipazioni, il taglio sulla pensione rappresentato dalle rate di restituzione del prestito sarebbe intorno al 5% l’anno. Nannicini propone un esempio:
«per chi lavora, un anno di anticipo costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni».
Il costo tenderà a zero per chi è disoccupato, disabile, svolge attività rischiose. Confermate infatti le detrazioni concentrate sui redditi più bassi, coprendo di fatto interessi e assicurazione, e in alcuni casi anche il capitale anticipato. I lavoratori beneficiari delle detrazioni dovrebbero essere quelli con un importo massimo della pensione pari a 1.200 euro netti.
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Ricordiamo che l’APE è la fondamentale misura di flessibilità in uscita prevista dalla Riforma Pensioni, che prevede anche una serie di interventi:
- RITA: rendita integrativa anticipata, è una misura di flessibilità in uscita collegata all’APE, consente di riscuotere in anticipo la pensione integrativa, utilizzandola per ridurre o azzerare la necessità di anticipo APE. Prevista una tassazione agevolata, fra il 9 e il 15% (oggi l’aliquota è al 23%).
- Quattordicesima estesa a pensioni fino a mille euro: c’è anche l’ipotesi di alzare l’assegno per coloro che già lo percepiscono (pensioni fino a 750 euro al mese);
- Innalzamento no tax area pensionati;
- Lavoratori precoci;
- Lavori usuranti;
- Ricongiunzione contributi non più onerosa;
- Adeguamento speranze di vita.