Dall’anno scolastico 2014/2015 gli studenti del quarto e quinto superiore potranno effettuare un apprendistato in azienda nell’ambito di un programma Scuola-Lavoro, maturando crediti per l’esame di maturità: lo stabilisce un nuovo decreto interministeriale, che fissa le regole dei percorsi on the job. Le imprese interessate devono firmare un protocollo con Ministeri e Regioni specificando indirizzi di studio coinvolti, criteri per individuare scuole e studenti, modalità per assicurare ai giovani l’eventuale rientro nei percorsi ordinari, numero minimo di ore da svolgere sul posto di lavoro, criteri di monitoraggio e valutazione della sperimentazione.
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Le scuole potranno utilizzare fino al 35% delle ore annuali di lezione. Per istituti tecnici e professionali significa un massimo di 369 ore su 1056, con margini di autonomia superiori rispetto a quelli consueti per l’offerta formativa “libera”.
Requisiti aziende
Le imprese dovranno dimostrare di avere le carte in regola per la formazione degli apprendisti anche minorenni, rispettare le norme sulla sicurezza e avere capacità occupazionali coerenti con le norme sull’apprendistato.
Gli studenti avranno piani formativi personalizzati, un tutor aziendale scelto dall’impresa e un tutor scolastico individuato fra gli insegnanti in possesso di competenze adeguate. Per agevolarne il compito sono previste specifica formazione a carico dell’impresa. Secondo il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini il protocollo d’intesa «segna una svolta nel rapporto fra scuola e mondo del lavoro»:
«L’apprendistato a scuola consentirà ai nostri giovani di affrontare con le giuste competenze e a testa alta un mercato del lavoro sempre più competitivo e alla ricerca di profili specializzati»,
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti aggiunge:
«così come per il piano nazionale Garanzia Giovani, che ad un mese dall’avvio registra già una larga adesione da parte dei destinatari, per il pieno successo di questo nuovo strumento sarà determinante il ruolo delle imprese. Per questo le invitiamo a fare la loro parte, a dare un contributo attivo per aiutare i giovani e costruire il futuro del paese».
Il piano Garanzia Giovani serve a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani che hanno terminato il percorso di studi, è stato avviato a inizio maggio e in cinque settimane ha visto l’adesione di circa 73mila giovani.