Il tragitto casa-lavoro è un percorso quotidiano per moltissimi lavoratori pendolari. Ogni giorno preziosi minuti, oppure ore, di tempo devono necessariamente essere dedicati allo spostamento tra la propria abitazione e la sede abituale in cui si esercita la professione. Soprattutto nelle grandi città questo tragitto risulta ogni giorno sempre più impegnativo per una molteplicità di ragioni. In primis il traffico, sempre più soffocante, ma anche la congestione cronica dei mezzi pubblici, dei treni e così via.
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Per questi motivi ogni persona sceglie il proprio modo di raggiungere la sede di lavoro e definisce una serie di attività che può fare durante questo viaggio. Nello specifico un sondaggio ha fotografato le sensazioni e i pensieri di 40.000 lavoratori, che hanno partecipato ad un sondaggio Regus sulla tematica.
Il 37% degli intervistati considera il tragitto casa-lavoro completamente inutile. Una perdita di tempo insomma, aggravata dalla circostanza che spesso questo tempo è indefinito e varia di giorno in giorno dalla situazione. Non è possibile programmare nessuna attività e/o sfruttare il tempo in altro modo.
Il 27% inoltre dichiara apertamente di detestare questa condizione di pendolarismo. In pratica ne soffre perché vorrebbe sfruttare meglio questo tempo ed è infastidita da questa obbligatoria attività quotidiana. Di fatto, quindi, oltre la metà degli intervistati preferirebbe fare altro e non riesce a trovare una soluzione al problema. Tuttavia esiste anche una minoranza che invece considera quel momento della giornata utile per lavorare (17%).
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Inoltre, forse cosa più importante di tutte, esiste anche un’altra minoranza (19%) che invece sceglie di dedicare questo tempo a sé stessa. In pratica legge un libro, chiacchiera con gli amici, usa lo smartphone per svagarsi o condividere emozioni. Insomma, se proprio non possiamo fare a meno di passare un’ora sul treno, che almeno sia divertente o utile. Diversa invece la situazione di chi è costretto a trascorrere quel tempo in macchina.