Buone notizie per il futuro pensionistico dei dottori commercialisti: i Ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno dato parere favorevole al provvedimento della Cassa previdenziale di categoria (Cnpadc) con il quale ha deciso di riconoscere sui montanti contributivi calcolati al 31 dicembre 2014 degli iscritti non pensionati un extra-rendimento della gestione patrimoniale del 2,81% che si aggiunge all’1,5% già previsto da Regolamento dell’Ente. In tutto quindi si arriva ad un tasso di capitalizzazione complessivo del 4,31% per l’anno 2015.
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Per il presidente dell’istituto pensionistico, Renzo Guffanti, si tratta di un ulteriore tassello a favore dell’adeguatezza delle prestazioni dei professionisti. L’iniziativa verrà finanziata con i 76,7 milioni di euro accantonati negli ultimi esercizi grazie ai maggiori rendimenti effettivamente realizzati dalla Cassa sul patrimonio rispetto alla media quinquennale del PIL.
Per Guffanti i Ministeri non potevano non appoggiare il testo del Regolamento, visto che:
«In applicazione di un comma del Regolamento dell’Ente in vigore dal 2004. Le risorse che vengono collocate per l’aumento dei montanti sono, del resto, già all’interno del bilancio della Cassa».
Volendo inquadrare la condizione attuale della platea degli iscritti, inoltre, Guffanti ha sottolineato che:
«Occorre essere equi, ci troviamo in una fase in cui la fonte è il contributo integrativo e i rendimenti che riusciamo a fare sul patrimonio. Quel che succede è semplice: chi, tanti anni fa, aveva versato pochi contributi e sta ricevendo pensioni generose, evidentemente quella quota di generosità gliela sta finanziando qualcun altro. Chi sta iniziando adesso e, a fronte, ad esempio, del versamento di contributi minimi riceve tutta una serie di coperture a carico della Cassa: si trova pagati i servizi e caricato il montante per più di quello che sta versando».