Dopo il via libera del Governo alla proroga 2013 sulle detrazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie e riqualificazione energetica, si sono moltiplicati i dubbi sulla modalità di fruizione dei bonus, previste dalla bozza di decreto legge che recepisce la direttiva 2010/31/UE sul risparmio di energia negli immobili . Tra le novità, infatti, spiccano: Ecobonus 65% sulle spese documentate, sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 (ossia dalla data di entrata in vigore del nuovo decreto), per interventi generici di riqualificazione energetica; Ecobonus 65% fino al 30 giugno 2014 per interventi di efficienza energetica che riguardano parti comuni degli edifici condominiali; Detrazione 50% per acquisto di mobili in concomitanza con le ristrutturazioni edilizie, fino a 5mila euro (per spese fino a 10mila euro). Si tratta in tutti i casi di detrazioni dall’imposta lorda per una quota pari al 65% o 50%, a seconda degli interventi effettuati, degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in un numero di 10 quote annuali di pari importo. =>Incentivi ristrutturazioni ed energia
Lavori e burocrazia
Prima di tutto, se si desidera usufruire dei bonus ristrutturazioni, è necessario chiarire che le spese per le quali si sta richiedendo l’agevolazione devono far riferimento a lavori effettuati realmente sull’immobile, così come riportati nella Dia (Documento inizio attività). Allo scopo di dimostrare che il lavoro è stato effettivamente eseguito, sarà necessario conservare le fatture intestate a chi ha eseguito i pagamenti. In caso di cantiere, è necessario comunicare alla Asl competente le informazioni reltive alla sicurezza. Per i condomini l’amministratore dovrà certificare il rispetto degli obblighi di legge in tema di sicurezza. => Leggi come fruire del Bonus Ristrutturazione
Pagamenti
Un vincolo importante riguarda il pagamento dei materiali e dei lavori oggetto della detrazione fiscale, che devono necessariamente avvenire mediante bonifico bancario o postale. Questo deve riportare il codice fiscale del contribuente, la partita IVA della ditta che esegue i lavori e come casuale i riferimenti alla legge che introduce le agevolazioni. Non sono oggetto di agevolazione, quindi non è necessario che vengano pagate con bonifico le spese relative agli oneri di urbanizzazione, le ritenute d’acconto dei professionistiche effettuano la prestazione, l’imposta di bollo, le concessioni e le necessarie autorizzazioni. => Leggi la Guida alle detrazioni per ristrutturazioni e riqualificazioni
Bonus 65%
Tra la documentazione da conservare da parte delle ditte che effettuano i lavori, c’è il consenso all’avvio dei lavori da parte del proprietario dell’immobile. Con solo riferimento alle detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, che vengono innalzate al 65%, è necessario che venga inviato all’Enea (Ente per l’energia e l’ambiente), la documentazione sui lavori effettuati. L’attestazione ecologica andrà poi allegata alla prossima dichiarazione dei redditi (quella del 2014 relativa all’anno d’imposta 2013). Infine, in caso di lavori a cavallo di più periodi d’imposta e sempre con riferimento al bonus del 65%, è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate la relativa comunicazione mediante modello IRE. => Leggi come inviare il modello IRE Nessun parametro di rendimento né pratica con l’Enea è invece richiesto per il bonus ristrutturazioni del 50%. Rientrano nel bonus del 65% le sostituzioni di finestre, infissi, coperture, pavimenti, pannelli solari per la produzione di acqua calda, impianti di climatizzazione invernale, le pose di tendoni, pellicole filtranti sulle finestre e porte finestre che servano a facilitare l’isolamento termico dei locali. Sono invece escluse le sostituzioni di impianti di riscaldamento con pompe di calore e di scalda-acqua tradizionali.
Bonus arredi
All’acquisto di mobili – le anticipazioni ministeriali parlavano di arredi fissi (cucine, armadi a muro, bagni) – vengono applicate detrazioni fiscali pari al 50%, calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10mila euro. L’acquisto deve derivare da una ristrutturazione edilizia, quindi di fatto si tratta di un ulteriore incentivo, cumulabile con il bonus ristrutturazione. Una novità che gioverà a 1.800 piccole e medie imprese del settore, salvando 8 mila posti di lavoro, favorendo i consumi (per quasi 1,8 miliardi di euro) e contribuendo a rilanciare l’economia nazionale. Da precisare che non vengono coperti dal bonus arredi gli acquisti di televisori, elettrodomestici e computer.