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Nuova Sabatini: guida completa e domanda di finanziamento

di Alessandra Caparello

Pubblicato 27 Marzo 2014
Aggiornato 28 Novembre 2016 07:59

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Ecco una guida riepilogativa per accedere alle agevolazioni della Nuova Sabatini (bando Beni Strumentali) introdotta dal Decreto Fare per le imprese che effettuano investimenti, concedendo finanziamenti, contributi e garanzie.

I termini per la richiesta di accesso alle agevolazioni della Nuova Sabatini – il Bando “Beni Strumentali” che sostiene le imprese per investimenti in beni strumentali compresi Software, Hardware, tecnologie e servizi ICT – si aprono il 31 marzo 2014 alle ore 9:00. In vista del click day ecco una scheda dettagliata con le informazioni utili sullo strumento agevolativo: finanziamenti e contributi che si possono chiedere, elenco di banche e intermediari convenzionati, requisiti, settori e spese ammissibili, procedura da seguire. Il tutto, alla luce delle FAQ del Ministero.

=>Nuova Sabatini, le FAQ sugli incentivi alle imprese

Agevolazioni concesse

Introdotta con il Decreto Fare (DL 69/2013, art. 2), la “nuova Sabatini” mira ad accrescere la competitività del sistema produttivo del paese garantendo un più semplice accesso al credito di microimprese e PMI offrendo:

  • un finanziamento bancario di importo compreso tra 20mila e 2 milioni di euro per realizzare investimenti, anche mediante leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché in hardware, software e tecnologie digitali (spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile).
  • un contributo economico che copre parte degli interessi sui finanziamenti contratti, pari all’ammontare di quelli calcolati su un piano di ammortamento a rate semestrali, con tasso del 2,75% e durata 5 anni;
  • una copertura sul finanziamento fino all’80% del suo ammontare, tramite “Fondo di garanzia per le PMI”.

=>Nuova Sabatini: calcolo online del contributo MiSE

Da sapere

  • Il tasso di interesse bancario applicato dipende da fattori come: costo della provvista CdP vigente al momento della concessione del finanziamento; grado di rischiosità dell’impresa richiedente; eventuali garanzie pubbliche e private.
  • I finanziamenti devono avere durata massima di 5 anni, decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento o di leasing, comprensiva del periodo di preammortamento o di prelocazione.
  • Il contributo è erogato dal Ministero secondo il piano temporale riportato nel decreto di concessione, che si esaurisce entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento, in quote annuali.
  • La garanzia è data dalla banca/intermediario che concede il finanziamento o il confidi che ha rilasciato la garanzia di prima istanza. Spetta in ogni caso all’impresa, al momento in cui presenta istanza di agevolazione, chiedere di valutare la possibilità di attivare la garanzia del Fondo in relazione al finanziamento richiesto. Le PMI femminili possono presentare richiesta di garanzia direttamente al Gestore del Fondo.

Procedura in 3 step

1. Domanda. L’impresa presenta alla banca, tramite PEC, un’unica dichiarazione per richiedere il finanziamento e accedere al contributo, in cui attesta la sussistenza dei requisiti chiesti. La domanda, soggetta a imposta di bollo tranne per PMI operanti in settori come pesca e agricoltura, va compilata in formato elettronico, utilizzando i moduli sul sito MiSE. Il legale rappresentante dell’impresa proponente o un suo procuratore mediante firma digitale sottoscrive la domanda e la invia alla banca. (elenco sul sito del Ministero). All’atto della presentazione della domanda l’impresa non deve presentare preventivi né fatture o altri titoli di spesa.

=>Nuova Sabatini: scarica i modelli di domanda

2. Delibera di finanziamento. Ricevuta la domanda, se l’esito è positivo la banca adotta la delibera di finanziamento rimandando al MiSE la concessione del contributo e la comunicazione all’impresa.

3. Erogazione contributo. Al completamento dell’investimento autocertificato da parte dell’impresa viene erogato il contributo in quote annuali, sulla base del piano di erogazione stabilito. Per ciò che riguarda la tempistica, la stipula del contratto di finanziamento e l’erogazione da parte della banca/intermediario finanziario deve avvenire entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo a quello di erogazione della provvista alla banca/intermediario finanziario da parte di Cassa Depositi e Prestiti, che a sua volta viene erogata entro 20 giorni dalla delibera del finanziamento assunta dalla banca/intermediario finanziario. L’erogazione del finanziamento all’impresa deve avvenire in un’unica soluzione entro trenta giorni dalla stipula del contratto.

«Sono attese circa 25mila operazioni entro il prossimo novembre: se questa previsione verrà confermata emaneremo un provvedimento per raddoppiare con altri 2,5 miliardi», ha anticipato il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.

Requisiti

Sono ammessi alle agevolazioni le imprese di dimensione micro, piccola e media che alla data di presentazione della domanda abbiano questi requisiti:

  • sede operativa in Italia
  • regolare costituzione e iscrizione nel Registro imprese o Registro delle imprese di pesca
  • nel pieno e libero esercizio dei propri diritti (non devono trovarsi in stato di liquidazione volontaria e/o sottoposte a procedure concorsuali)
  • in condizioni tali da non risultare impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento GBER.

Settori ammessi o esclusi

Sono ammesse le imprese operanti in tutti i settori produttivi inclusi agricoltura e pesca. Può presentare domanda anche l’impresa dei Trasporti, nel rispetto dei requisiti imposti nel regolamento comunitario applicabile per settore (regolamento GBER), nonché l’impresa del Terziario che intende rinnovare il sistema hardware/software. Sono escluse quelle dei settori: industria carboniera, attività finanziarie e assicurative, fabbricazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte o prodotti lattiero-caseari, attività connesse all’esportazione e interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.

Investimenti esclusi

  • Terreno o fabbricato da destinare ad uso produttivo;
  • impianto elettrico e idraulico (non hanno autonoma funzionalità, non sono separabili dal bene stesso, sono iscrivibili come adattamento locali tra “altre immobilizzazioni immateriali);
  • l’impianto eolico di qualsivoglia entità.

Investimenti ammissibili

  • Acquisto di impianto fotovoltaico, a condizione che rientri nella nozione di “impianti”, quindi macchinari, impianti diversi da quelli infissi al suolo, ed attrezzature varie;
  • acquisto di arredi e attrezzature, purché si tratti di beni strumentali ad uso produttivo, correlati all’attività svolta dall’impresa ed ubicati presso l’unità locale dell’impresa in cui è realizzato l’investimento.

Casi particolari

Per le aziende agricole l’acquisto di serre è ammesso solo se, in ragione delle specifiche caratteristiche tecniche, costruttive ed applicative, possano essere considerate impianti e riclassificati nell’attivo dello stato Patrimoniale alle voci B.II.2 e B.II.3 dell’articolo 2424 del Codice Civile. Per le aziende di trasporti, mezzi e attrezzature sono considerati ammissibili ad eccezione del trasporto merci su strada e aereo.

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